13 febbraio 2017

Il dio Nabù e le stelle


Cosa avevano in comune gli astrologi-astronomi babilonesi? Il loro nome cominciava sempre per Nabù, che non è altro che il nome attribuito al dio mesopotamico della saggezza e della scrittura, l'equivalente di Mercurio per gli astrologi moderni, anch'egli associato all'intelligenza e alla scrittura/comunicazione. Il che mette in evidenza il fatto che esser astrologi e conoscere il cielo stellato significava essere considerati dei veri e propri scienziati indispensabili per informare, istruire e accudire il sovrano. 

Nabu-Zeru-Lesir, Nabu-Ahhe-eriba, Nabu-Nadin-Shumi, Nabu-Nasir, sono i nomi di alcuni degli astrologi più famosi di un tempo, uomini di un certo valore etico e morale, precisi, corretti, si occupavano di verificare che il Re fosse retto, che pregasse gli dei nei giorni prestabiliti, che fosse pulito, insomma perfetto. Erano come una specie di maggiordomo dei tempi passati, un po' medici, un po' consiglieri, confidenti, si potevano permettere persino l'ironia. Ma il rispetto era perenne, tant'è che in molte delle tavolette di argilla ritrovate vi è scritto: "auguri al mio signore, il tuo servo ... , auguri di buona salute al mio signore! Possano Nabu (Mercurio) e Marduk (Giove) benedire il Re mio signore!"

A quei tempi lo zodiaco non esisteva ancora: esistevano certamente le costellazioni zodiacali, ma non vi era ancora una definizione del percorso dell'eclittica. Piuttosto il cielo era suddiviso in tre parti definite "sentieri". Solo nel periodo tardo babilonese lo zodiaco prende forma in maniera più chiara. In ogni caso non è nemmeno lo zodiaco dei giorni nostri. Gli antichi sapienti si riferivano alle costellazioni zodiacali mentre oggi i segni sono un'altra cosa. 

Per comprendere il passaggio dallo zodiaco fatto di stelle allo zodiaco dei segni zodiacali prima di tutto bisogna fare un passo indietro: gli antichi astrologi avevano un calendario che era indipendente dal movimento degli astri. Si rifaceva solo al movimento del Sole e della Luna e ogni mese era costituito da giorni positivi e giorni negativi in cui era possibile fare o non fare qualcosa. Per esempio in un giorno particolare di un certo mese si poteva concepire figli, mentre in altri giorni si poteva cominciare un viaggio, oppure non si poteva cominciare una battaglia. Nel giorno 13 del primo mese (tra marzo e aprile) non ci si poteva sposare perché avrebbe significato poca soddisfazione: un po' come l'equivalente del nostro "né di Venere, né di Marte non si sposa e non si parte". Non mi è ancora chiara quale fosse la logica delle "emerologie", cioè di queste distinzioni in giorni positivi e giorni negativi, ma spero di comprenderla col tempo.  Sappiamo però che a ogni giorno erano attribuite alcune divinità e questo potrebbe offrire alcuni indizi per completare il puzzle. 

Gli astrologi dovevano prendere nota di tutto, scrivere, prendere appunti, ragionarci sopra. Per questo Nabù è frequente all'interno del loro nome, perché era sempre necessario studiare i testi, confrontarli con le osservazioni e prendere nota, scrivere. E scrivere non era una cosa da poco a quei tempi: come se io mi chiamassi Mercurio (scrittore scienziato) Giuseppe Galeota Al Rami. Troppo lungo! Ma all'epoca era necessario, forse una specie di qualifica come il nostro "dottor", "professor". 

A parte questa breve divagazione, i mesi erano 12, ognuno con le proprie qualità indipendenti dalla costellazione in cui sorgeva il Sole in quel momento. Era una cosa a parte. Ma vi fu un momento in cui si volle far coincidere le due cose: perciò non solo avevamo costellazioni dette in "trigono" che condividevano una certa qualità, ma vi era anche il mese corrispettivo a cui fu attributo lo stesso senso. Il mese I, V e IX facevano parte della prima terzina, i mesi II, VI e X erano nella seconda, i mesi III, VII e XI facevano parte della terza terzina e infine i mesi IV, VIII e XII facevano parte dell'ultima. In tutto vi erano 4 terzine equiparate ai 4 punti cardinali ai 4 venti e a delle città specifiche. 

Il dio Nabù-Mercurio, aveva sì a che fare con la scrittura, ma era anche il dio della scienza, e all'epoca era l'astrologia: matematica, calcolo del tempo, osservazione, deduzione, riflessione, confronto. Oggi diciamo, invece, che l'astrologia è la scienza di Urania: occorre avere valori Aquario o avere Urano importante nel proprio cielo di nascita per essere predisposti a questo studio. 

Alcuni esempi:
Si tratta del tema Natale di Ciro Discepolo, uno dei massimi astrologi contemporanei. Mercurio e Urano sono congiunti.

La grande Lisa Morpurgo: Mercurio dissonante a Urano.
Il Grande Barbault: Urano in I Casa in trigono a Mercurio.
Rudhyar: Luna in Aquario quadrata a Urano
Liz Greene: Luna opposta a Urano
Il formidabile Peter Van Wood: Urano dominante al MC e opposto alla Luna
E infine, perdonate se inserisco anche il mio tema natale nella lista: Urano sestile all'ascendente e quadrato alla Luna.