12 novembre 2017

Le previsioni astrologiche



Fare previsioni è difficilissimo. È talmente difficile che si preferisce bypassare l'argomento e ci si domanda se forse è meglio credere che non sia possibile osservare il futuro. Lo studio dei transiti, perciò, servirebbe solo  a dare suggerimenti su come comportarsi. Secondo chi la pensa in questo modo, la prospettiva passa dal piano della passività al piano dell'attività; cioè invece di subire l'effetto di un transito, è il soggetto stesso che decide come vivere il passaggio planetario. Io però mi pongo a metà strada tra i due orientamenti perché credo che sebbene la vita non sia determinata sin nei minimi dettagli, esiste qualcosa che è possibile verificare e che quindi è più o meno indipendente dalla nostra volontà: il transito è sia evento che ci cade addosso e sia possibilità da imbrigliare e domare.  E se c'è qualcuno che preferisce l'uno o l'altro orientamento, naturalmente è una questione di gusti, credenze, esperienze.

Però è interessante notare che non ci sono molti libri che mostrano esempi di come sia possibile fare previsioni. La maggior parte dei testi astrologici in circolazione sono a carattere teorico e non descrivono con esempi pratici come leggere un transito o una rivoluzione solare. Tra i pochi al mondo che hanno offerto qualcosa di questo tipo abbiamo André Barbault e Ciro Discepolo, due autori che hanno pensato fosse utile offrire centinaia di esempi concreti, diversamente da chi invece si appella alla propria esperienza senza offrire altrettanti casi da sottoporre a critica. 

La difficoltà nel fare previsioni, perciò, dipende anche dal fatto che molti autori fanno affermazioni che sono il frutto della loro esperienza, ma non danno dimostrazioni pratiche. O quantomeno, i casi sottoposti alla nostra attenzione sono così esigui che non è possibile trarre delle conclusioni. Questo è quello che non potrei fare io senza centinaia di casi da verificare. Sui numerosi testi americani a mia disposizione, per esempio, non ho trovato mai nulla che possa definirsi davvero pratico.

Credo sia ormai noto a tutti, ma a scanso di equivoci mi ripeterò ancora: le previsioni astrologiche non sono certo quelle degli oroscopi della TV e dei giornali. Ci mancherebbe altro! Qui ci riferiamo alle previsioni degli astrologi e non di chi fa oroscopi ma si fa chiamare astrologo.

È chiaro che la quasi totale mancanza di materiale che insegni a fare previsioni incide negativamente sull'idea che lo studente avrà della parte previsionale dell'astrologia. Ci sono tecniche e manuali che descrivono cosa dovremmo aspettarci quando avremo certe configurazioni astrologiche; ma vengono a mancare proprio gli esempi che lo dimostrino in pratica. Così è lo studente stesso che, affidandosi a quanto letto, va a ricercare quel che vuole vedere, a volte omettendo i casi in cui la cosa non corrisponde. O all'opposto, è chi si rende conto delle poche corrispondenze che preferisce astenersi dall'atto della previsione. Ma c'è pure chi va a cercare qualcosa di meglio, per esempio un nuovo orientamento astrologico.

Come dicevo prima, la verità sta nel mezzo: la parola esperienza deve significare anche mettere in discussione le tecniche conosciute per scorpire qualcosa di più efficace. L'importante è che ci sia già qualcosa su cui poter fare riferimento e verifiche. 

L'altro giorno ho fatto una ricerca su quali fossero gli astrologi migliori al mondo e ho trovato --QUESTA PAGINA--  a cura di Patricia Lantz. Naturalmente anche io posso stilare la mia classifica secondo quelli che sono i miei gusti personali; perciò non dovremmo dare molto peso al parere di questa astrologa. Prendiamolo solo a titolo di esempio. Ai primi posti ha inserito Arroyo e Forrest, due astrologi che sebbene abbiano scritto cose assai interessanti, non hanno mai prodotto nulla di utile per fare previsioni. E allora mi chiedo: se un astrologo non si valuta dalla sua capacità di saper fare previsioni, in base a cosa dobbiamo valutarlo? 

Vediamo insieme, secondo la lista dell'astrologa, per quali motivi si sono distinti gli autori citati:
-Arroyo: ha ridefinito alcuni concetti astrologici in termini psicologici ed energetici. 
-Erlewine: il primo a creare software astrologici. Ha inventato l'astrologia dello spazio locale e ha ideato calcoli per l'astrologia eliocentrica. 
-Forrest: è leader per l'astrologia evolutiva, ma nemmeno lui ha fornito indicazioni e una lista di casi per verificare l'attendibilità di certe affermazioni.
-George: il suo approccio è sempre legato alla psicologia, è divenuta famosa per aver descritto il significato di alcuni asteroidi. 
-Wolf Green: astrologo sempre dall'approccio evoluzionista, ha scritto un testo su Plutone chiarendo i suoi significati, ed ha vinto premi per aver spiegato qual è il percorso evolutivo dell'anima. Anche in questo caso pura filosofia. 
-Greene: autrice famosissima che ha integrato la psicologia junghiana all'astrologia. L'approccio anche in questo caso non è di tipo empirico. 
-Hand: è uno storico e astrologo che ha scritto un libro sui transiti ritenuto assai importante. Ma nemmeno lui presenta una casistica per verificare l'attendibilità delle sue affermazioni, e nemmeno lui offre un metodo per leggere i transiti nel loro insieme. 
-Harness: esperto di astrologia vedica. Questo genere di astrologia, a mio parere si presta molto a immediata verifica. Però non so se l'autore abbia scritto testi con centinaia di casi da sottoporre a peer review. 
-Lehman: astrologa per l'astrologia classica. Anche in questo caso non so se abbia pubblicato lavori da sottoporre a verifica in peer review.
-Merriman: ha lavorato sul tema dell'astrologia finanziaria mostrando correlazioni tra astri e mercato. Non so quanti casi abbia portato a testimonianza della sua tesi; ma credo valga la pena approfondire. 
-Brennan: esperto di astrologia ellenistica. Non so se offre casi da sottoporre alla peer review.
-Catton: si occupa di astrologia "sciamanica" ha ideato un sistema che fonde astrologia classica e astrologia moderna. Anche qui non saprei se l'autore offre casi per la valutazione tra pari.
-Coppock: come l'autore precedente, ma in più ha approfondito il significato dei decani. 
-Fernandez: esperto di astrologia evolutiva, quindi nessun caso da poter valutare. 
-Jones: astrologo contemporaneo specializzato ugualmente in astrologia evolutiva. Si occupa di questioni legate all'anima. Perciò anche in questo caso parliamo di filosofia e non di pratica. 

Lungi dall'esser definita una lista esaustiva e veramente valida, l'americana omette di inserire Barbault, Morpurgo e Discepolo, tre autori di straordinario impatto, l'ultimo dei quali ha fornito per davvero tutti gli strumenti per il peer review. 

La lista è costituita principalmente da astrologi che NON FANNO PREVISIONI ma che hanno saputo applicare certe nozioni psicologiche e "new-age" alla pratica astrologica della lettura dei transiti e del tema di nascita.  Questo dimostra che in America non sono orientati a una lettura fatalistica o probabilistica delle cose. Ma in Italia?

Le cose stanno un po' diversamente: mentre molti astrologi  cercano di adeguarsi agli standard americani, i consultanti continuano a chiedere consulenze per avere informazioni precise, pratiche, concrete. Sbagliano? Ovviamente, se crediamo che l'astrologia possa dare risposte concrete sul futuro e non solo suggerimenti per migliorarsi, allora le richieste del consultante sono del tutto legittime. Legittime come le pretese di demonizzare o meno certe configurazioni del tema Natale, dei transiti o delle rivoluzioni solari.

Per esempio Barbault ci ha dimostrato il funzionamento dell'indice ciclico planetario, ossia che in base alla vicinanza o alla lontananza dei pianeti tra loro, il periodo storico sarà positivo o negativo. E questo in barba a chi vorrebbe vedere i transiti semplicemente come opportunità per crescere ed evolversi. Quest'ultima idea, per l'amor del cielo, è etica per chi fa lo psicologo per mestiere; ma sono pure convinto che l'astrologia giudiziaria non sia totalmente in contraddizione con l'idea dell'evoluzione. Occorre solo il giusto compromesso. No determinismo, ma possibilismo, probabilismo. Il fine dell'astrologo, in fin dei conti non è quello di fare il terapeuta visto che per quello ci sono già gli psicologi.

Allora, in conclusione, ogni scuola astrologica ha i suoi paradigma; e l'approccio psicologico tanto in voga deve comunque scontrarsi pure con l'evidenza delle prove oggettive di chi presume di poter fare previsioni anche demonizzando, all'occorrenza, certe posizioni astrologiche. Ovviamente, solo per chi lo vuole. D'altra parte non possiamo negare che l'approccio psicologico possa essere utile per il counseling astrologico e per la teoria: una disciplina che si rispetti deve contenere in sé una montagna di nozioni che attingono anche alle scienze umanistiche. 

Perciò, un'astrologia che sia veramente tale, per me non è solo un mucchio di nozioni: è tanta, tantissima pratica per verificare l'attendibilità di certe nozioni. E per far questo occorre sbilanciarsi, occorre fornire tutte le regole di calcolo e interpretazione con centinaia di esempi. Solo in questo modo possiamo veramente comprendere su cosa si basa l'esperienza di un astrologo. Potremmo, poi, essere in disaccordo con le regole individuate; ma almeno è sempre meglio di chi offre solo grandi paroloni e si pone al di fuori di ogni verifica.